ANNO 5 – N. 1-2 GENNAIO-APRILE 2023

Vivere la Resurrezione



GUIDO PIOVENE, scrittore e giornalista del secolo scorso, scrisse in un suo articolo questa frase: “Non saprei che cosa farmene di un cristianesimo che non mi promettesse la resurrezione”. In effetti, a ben pensarci, è il problema più urgente che si pone alla nostra coscienza in questi tempi travagliati: come ritrovare una fede più limpida e convinta nella resurrezione di Cristo e come rendere questa fede credibile di fronte a un mondo sempre più scettico e ostile alla fede cristiana? Leggendo i racconti della resurrezione non c’è alcuna traccia di una spettacolarizzazione della vicenda: Gesù infatti avrebbe potuto risorgere benissimo in maniera trionfale davanti ai suoi giudici infami, davanti a tutti quelli che lo avevano insultato e percosso, davanti a tutti quei farisei e quegli scribi ipocriti che lo avevano mandato a morte… invece nulla! La resurrezione non è una rivincita, una prova di forza. Gesù non si impone. Sta discretamente vicino al sepolcro facendosi riconoscere da chi lo ama. Entra a porte chiuse senza scardinarle, offrendo pace e non vendetta. Questa assenza di trionfalismo e di rivincita fa molto riflettere: mentre noi spesso amiamo la forza, la potenza dell’immagine, il delirio di affermazione, Gesù ama invece la follia dell’umiltà! La luce della resurrezione non è compatibile con la luce abbagliante che noi preferiamo. Chi è testimone della resurrezione non alza la voce, non grida, non si abbandona a trionfalismi, ma sente di dover comunicare la sua gioia con semplicità e umiltà, proprio come Maria Maddalena ai discepoli: “Ho visto il Signore”. Immaginiamo per un attimo come doveva essere la luce dei suoi occhi, l’intonazione della sua voce e lo stupore di cui era colmo il suo cuore! Anche noi allora possiamo capire che la resurrezione non è semplicemente una verità da sapere, da imparare a memoria, ma un evento da vivere! Non basta proclamare che Cristo è risorto, ma dove vive ora Cristo e dove lo posso trovare e incontrare? E che cosa cambia nella mia vita l’incontro con lui? Tanta gente ci chiede ragione della speranza che è in noi, della nostra fede: e queste ragioni le troviamo nel cuore, in un cuore aperto e disponibile ad essere nutrito dalla Parola e dall’Eucaristia. “Qualunque cosa avete fatto i miei fratelli più piccoli l’avete fatta a me”. Nella carità, nell’amore, nell’altro vedo e incontro il volto di Cristo. Anche Gesù aveva sete al pozzo di Giacobbe con la samaritana e la samaritana ancora di più… ma nessuno dei due bevve dell’acqua di quel pozzo: in realtà, nel profondo, la donna aveva sete di Dio e Gesù aveva sete di lei! Anche sulla croce Gesù disse “Ho sete”, ma se il nostro cammino di fede è vero, sappiamo che la croce non ha avuto l’ultima parola, così come la sofferenza e il dolore, ma nell’amore divino tutto – TUTTO! – è stato mutato in GIOIA piena!

Nella gioia e nella speranza certa della Resurrezione.

Buona Pasqua!

Alberto Torre presidente