ANNO 6 – N. 1-2 GENNAIO-APRILE 2024

Canta e cammina: il Signore è risorto!


NELLA PASQUA di quest’anno tutti noi prendiamo coscienza, forse più che in altri anni, della distanza che ci sembra intercorrere tra il grido di gioia pasquale, che proclama «Cristo è risorto dai morti, a tutti ha donato la vita!» e le notizie dolorose di guerra, di profughi, ancora di pandemie, di omicidi, di fame e di disperazione che ci raggiungono ad ogni momento. Ma proprio per questo, più che in altri anni, sentiamo di aver bisogno di un annuncio che, confrontandosi con la morte, ci dica che la morte non è l’ultimo traguardo dell’esistenza. La Risurrezione del Crocifisso ha infatti un significato ed una forza che valgono per tutta l’umanità; è come un seme gettato nell’oscurità della terra, che misteriosamente cresce e dà frutto. Con il Risorto è iniziata una grande battaglia storica tra la vita e la morte, tra speranza e disperazione, tra rassegnazione al peggio e lotta per il meglio, una battaglia che non avrà tregua fino alla sconfitta definitiva di tutte le potenze dell’odio e della distruzione: questo lo sappiamo bene! Ma noi che siamo cristiani crediamo che Gesù è risorto da morte, è vivo, è in mezzo a noi, è presente nella storia, è sorgente di vita nuova contro tutti gli ostacoli del male. Davvero il Risorto è l’orizzonte necessario e indispensabile di tutto ciò che siamo e facciamo ed il cuore di ogni realtà – anche minima come il Partecipa anche tu – che non deve fermarsi di fronte a nessun ostacolo. Conosciamo bene Maria Maddalena che piange perché non trova al sepolcro il corpo morto del suo Signore e lo cerca con accanimento dove non può essere. Maria è ciascuno di noi: di fronte al dolore, alle tragedie delle guerre siamo sfiduciati, scoraggiati, senza speranza, pensando specialmente ai più deboli e piangendo per loro; di fatto, piangiamo perché incapaci di vedere i segni del Risorto intorno a noi, perché non vediamo una via d’uscita dalle nostre angosce, dalle nostre inquietudini, dalle nostre disperazioni. Ma Gesù si avvicina alla donna con infinita tenerezza: la chiama per nome, ricrea in lei la fede e la speranza. Ma, soprattutto, le rivela che il Padre — cui si era sempre riferito come «mio» — è anche «Padre vostro», nostro, e che noi siamo fratelli di Gesù e tra di noi. Così, risollevata, illuminata, confortata, Maria Maddalena corre ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!». Nell’augurarci BUONA PASQUA! vorrei davvero che questo grido di gioia fosse oggi il grido di tutti noi del PAT, il grido di tutte le nostre comunità, di tutte le nostre famiglie! Vorrei che il nostro impegno non si stancasse mai di essere sorpreso, stupefatto, entusiasta e si traducesse sempre in Speranza coraggiosa! Il Risorto è presente nella nostra vita ogni volta che ripetiamo i suoi gesti, le sue parole, le sue azioni. La nostra vita quotidiana ha già, nella sua modestia e quasi nella sua insignificanza, i segni della Risurrezione: soprattutto nell’Eucaristia che adoriamo in forma perpetua e nella lectio divina mensile della sua Parola. E il Risorto sostiene anche tutti noi del PAT che ci impegniamo negli aiuti umanitari ai più poveri ed a tutti coloro che si rendono presenti nelle missioni che aiutiamo con gesti di solidarietà e di condivisione. Ci auguriamo quindi la BUONA PASQUA! come fratelli e sorelle chiamati a portare nel mondo – ancor prima degli aiuti materiali seppur indispensabili – la bontà, la fraternità e la pace del Risorto. Per tutti Gesù è morto sulla croce, per tutti è risuscitato e a tutti il Padre vuole dare la vita senza fine! Concludo con sant’Agostino, che invita tutti, malgrado tutto, a gioire e a cantare, pensando alla felicità piena che ci attende:
«O felice l’Alleluia di lassù! Là loderemo Dio e qua lodiamo Dio; ma qui negli affanni, là nella sicurezza; qui nell’attesa della morte, là nella certezza di vivere sempre; qui nella speranza, là nella realtà; qui sulla via, là nella patria. Or dunque cantiamo, fratelli miei, non nella dolcezza del riposo ma per alleviare la fatica. Canta, ma cammina; va avanti nel bene, avanza nella fede, avanza nella virtù. Canta e cammina!» (Discorso 256)
Alberto Torre
presidente