NN 5-6 settembre-dicembre 2016

Ci sarà posto per loro nella casa?


Nella casa dell’Orfano San Domenico Savio una ragazza italiana, Marianna,come una mamma, accoglie già da 4 anni i bambini orfani e abbandonati per dare loro l’amore e il calore di una famiglia. Ora i bambini sono 25, la più grande ha 17 anni e il più piccolino è arrivato poco tempo fa a 2 giorni di vita. I bambini ospitati hanno alle spalle le storie più disparate, dalla violenza all’abbandono.
Vivevano in condizioni di emarginazione e degrado morale e fisico, sicuramente non adatte ai bisogni della crescita che ogni bambino deve affrontare; alcuni sono affetti da ritardo mentale e fisico, perciò richiedono un’assistenza speciale 24 ore su 24. LA STRUTTURA è ormai piccola e non più funzionale alle esigenze dei bambini, anche perché le richieste di aiuto continuano ad arrivare… e una volta che apri la porta, diventa impossibile chiuderla! Oltre ai bambini, arrivano sempre più di frequente richieste da parte di ragazze madri, anch’esse spesso poco più che bambine, che chiedono un luogo dignitoso in cui crescere i loro figli.
Il progetto che ci è stato proposto da Padre Alessandro Facchini e da Marianna consiste nell’ampliamento della Casa dell’orfano San Domenico Savio, per dare un luogo “umano” in cui vivere crescere ai bimbi orfani e uno spazio adeguato alle giovanissime ragazze madri.
SAN LUCA, nel suo vangelo, scrive che Maria “…diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.” (Lc 2,7)
Il “Partecipa anche tu!” si è impegnato per questo progetto, perché i bambini sono i più piccoli tra i piccoli, coloro che hanno bisogno di tutto e che in tutto dipendono dagli altri.
Ci siamo posti l’obiettivo di dare il nostro contributo per ampliare la Casa San Domenico Savio perché ogni bambino che nasce ha il diritto di avere una casa, qualcuno che lo ami e che se ne prenda cura. Abbiamo accolto questa nuova grande sfida di carità perché non vogliamo che a nessuno di questi bimbi sia detto “non c’è posto per te”.